Il reverse engineering è quel processo che permette ai produttori di analizzare nel dettaglio la progettazione di una parte di prodotto, così da replicarla oppure modificarla per migliorarne alcuni aspetti funzionali. Di fatto si tratta di un processo che, attraverso l’analisi completa della geometria, delle funzioni e dell’operatività di un elemento, permette di trovare e ottimizzare le proprietà di un oggetto fisico. In che modo? Operando manualmente oppure usando diverse tecnologie di misurazione 3D con lo scopo di creare una rappresentazione digitale dell’oggetto.
Il nome di questa procedura significa “ingegneria inversa” perché i progettisti che la applicano lavorano “all’indietro” rispetto al processo originale di progettazione: partendo dal risultato finale suddividono il prodotto ed eseguono valutazioni e misurazioni in modo da ottenere le informazioni fisiche del progetto.
Vediamo a cosa serve e quali sono i suoi vantaggi.